Vandali nel deposito Seta: iniettato silicone per bloccare 50 autobus

Ieri, 16 settembre, con l’avvio delle scuole, è entrato in vigore il nuovo orario dei bus. A Modena sono state tagliate corse a causa della carenza di autisti, ma i problemi non sono finiti qui.

Circa 50 autobus di SETA sono stati vandalizzati domenica notte all’interno del deposito aziendale di strada Sant’Anna da parte di ignoti che, dopo aver tranciato parte della recinzione, sono entrati nell’area in cui sono parcheggiati i mezzi. Una volta nel deposito hanno forzato le portiere dei bus e iniettato silicone all’interno dei blocchetti di accensione: in questo modo si è cercato di impedire la messa in moto dei bus, che questa mattina avrebbero dovuto garantire la ripresa del servizio scolastico sulla rete urbana di Modena.

L’atto vandalico è stato scoperto verso le 5 dal personale SETA: immediatamente è stato allertato il pronto intervento, che nel giro di qualche ora è riuscito a ripristinare la funzionalità di circa 40 autobus, che hanno così potuto prendere regolarmente servizio pur se con qualche ritardo rispetto all’orario previsto.

L’assessore alla Mobilità del comune di Modena Giulio Guerzoni condanna l’episodio: “Un atto delinquenziale vergognoso rivolto non solo contro l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Modena ma contro l’intera città e ancora più ignobile perché messo in atto la notte prima della ripresa dell’attività scolastica. Non si tratta solo del sabotaggio di un servizio pubblico, ma di un vero e proprio tentativo criminale di mettere in difficoltà l’azienda e uno sgarbo ai danni di tutti i cittadini, in particolare dei ragazzi che frequentano le scuole che, incolpevoli, avrebbero potuto avere un danno da questo gesto”.

Sempre Guerzoni sugli operatori che hanno lavorato per consentire il ripristino degli autobus vandalizzati: “A loro va il ringraziamento per aver permesso di garantire regolarmente il servizio. Auspico che, anche grazie alle immagini del sistema di telecamere presente nell’area di Seta, si possano individuare al più presto i colpevoli di questo reato”.

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