Modena e la sua provincia raccontate in rete: i dieci anni di Modena&Dintorni

(foto Nacchio Brothers)

Capita spesso, quando nel weekend si va a fare un’escursione in compagnia, di scegliere mete fuori provincia perché, come si suol dire, “l’erba del vicino è sempre più verde”. Una volta rientrati però non di rado ci si rende conto che all’interno della nostra stessa provincia ci sono luoghi nascosti forse ancora più interessanti e che varrebbe la pena di scoprire. E sono proprio quelle bellezze, quei paesaggi e quelle tradizioni che il canale social Modena&Dintorni, ormai da dieci anni, cerca di far conoscere ai modenesi e non solo. A gestirlo due fratelli fotografi, Luca e Angelo Nacchio. “Non ci aspettavamo che il nostro progetto potesse arrivare così avanti – ci racconta Luca Nacchio – ai tempi l’idea era quella di far notare i nostri luoghi, le eccellenze, soprattutto quelle nascoste, le tradizioni, attraverso le foto, ma anche descrizioni semplici ed esperienze raccontate. Possiamo dire che la nostra sia diventata una vera community. Su Facebook abbiamo 84mila follower, su Instagram oltre 30mila, ma le persone che ci seguono, anche attraverso i vari gruppi, sono molte di più”.  

Il turismo in questi anni a Modena è cresciuto tantissimo. Voi ne avete avuta la percezione attraverso il vostro canale?
Assolutamente si. Noi abbiamo visto cambiare Modena in questi dieci anni. L’abbiamo vista crescere così come abbiamo visto crescere il turismo in maniera esponenziale, non solo nella nostra città, ma anche nei “dintorni”. I piccoli borghi, ad esempio, che prima erano noti quasi solo a chi ci abitava e adesso sono su tutte le guide turistiche.

Ci sono anche turisti che partecipano?  
Si certo, anche tanti stranieri, inglesi, francesi e olandesi soprattutto. Ci sono quelli che ci chiedono informazioni perché devono venire in Italia, ma anche quelli che ci mandano foto o impressioni dopo che sono venuti. Qualche tempo fa, ad esempio, ci ha scritto una ragazza inglese che aveva visto una nostra foto dei colli modenesi e ci ha chiesto informazioni credendo che rappresentasse un luogo nel bolognese. Noi le abbiamo spiegato che era, in realtà, nella nostra zona e che c’erano tante cose belle da vedere ad esempio in posti come Castelvetro o Levizzano. L’abbiamo aiutata e lei ci ha ringraziato inviandoci le sue foto. Un’altra volta abbiamo pubblicato le foto del Duomo di una ragazza spagnola che era venuta a Modena per la prima volta col suo ragazzo, dopo averla vista sul nostro blog, e non si aspettava che fosse così bella. Per noi sono bei riconoscimenti.

Segnalate anche qualche evento?
Si ma soprattutto quelli storici e tradizionali. Il nostro obiettivo principale resta quello di far conoscere il territorio, le sue bellezze e le sue tradizioni, ci tengo a sottolinearlo, in maniera semplice.

Su Modena&Dintorni, da ormai dieci anni, lanciate ogni settimana un concorso fotografico. E’ quasi un record…
E’ vero, siamo quasi da guinness dei primati. Lo abbiamo continuato anche durante il periodo del Covid. Visto che non si poteva uscire di casa, abbiamo invitato i nostri lettori a inviarci vecchie foto sempre del nostro territorio. Ormai siamo arrivati a quasi 500 edizioni.

Come funziona?
Basta inviare una foto seguendo criteri minimi che sono spiegati nel regolamento sul nostro sito. A votare poi ci pensano tutti coloro che settimanalmente partecipano alla nostra pagina Facebook, che resta la casa base del concorso. La foto vincitrice la pubblichiamo su tutti i nostri canali e contribuisce anch’essa a far conoscere il nostro territorio. Pensa che qualche tempo fa persino La Repubblica di Bologna ci ha chiamati perché era rimasta colpita da una foto del Lago Scaffaiolo e ha raccontato il nostro concorso in un articolo. Una bella soddisfazione.

A Novembre Modena&Dintorni compie dieci anni. Avete qualche iniziativa in programma?
Si guarda, ci stiamo pensando. Abbiamo anche ricevuto alcune idee e offerte su come festeggiare e dobbiamo valutarle.

Arrivati a dieci anni che evoluzione immaginate per il vostro progetto?
Credo che un passo avanti sarebbe creare una mini guida sui luoghi che abbiamo vissuto e raccontato in questi dieci anni, sempre all’insegna della semplicità. Quindi portare questa esperienza in un libro, in modo che alle persone possa rimanere qualcosa di concreto.

di Giovanni Botti

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